​La parte finale del convegno dedicato ai frumenti ibridi, organizzato da RV Venturoli all’EIMA 2024, ha visto come protagonisti quattro agricoltori ed un agronomo che hanno esposto le loro esperienze in campo.

SANDRO TARGA – Rovigo-

“Coltivo da dieci anni frumento ibrido e ho notato continui miglioramenti anno dopo anno. Quest’anno è stata l’annata peggiore, ma ho comunque portato a casa 80 q/ha contro i 97 q/ha del 2023 ed una media pluriennale che si attesta sui 90 q/ha. Punti chiave per la mia azienda: dose ottimale di seme di 80-85 kg/ha e distribuzione di biostimolanti alla foglia a bandiera, per aumentare il peso specifico della granella. Piante sane con qualsiasi andamento climatico ed inallettabili.”

PIERCARLO ONGINI – Cremona-

“Ho scoperto l’ibrido di frumento RV Venturoli dieci anni fa, vedendolo nel campo del mio vicino: all’inizio mi lasciava perplesso perché era molto stentato all’emergenza in confronto al mio frumento convenzionale. Ma poi all’uscita dell’inverno tutto è cambiato a favore dell’ibrido, che ha raggiunto una produzione eccezionale, ben superiore alla mia. Così dall’anno successivo non mi sono più fatto mancare gli ibridi RV Venturoli. Ho raggiunto una produzione record di 115 q/ha nel 2022 seguita da 80 q/ha nel 2023 e purtroppo solo 70 q/ha nel 2024 ma molto superiore alle produzioni dei frumenti convenzionali che non sono andati oltre 40 q/ha”

GIANMARIO SALA- Piacenza-

“Nel Piacentino non si ferma la corsa a seminare frumenti ibridi per produrre insilati e per biogas. La produttività è assicurata, 530 q/ha come produzione minima, le piante non si allettano e producono elevate quantità di zuccheri ed amido. La trinciatura va fatta quando la spiga imbiondisce, nella fase latteo-cerosa quando il contenuto di sostanza secca è attorno al 32% e con un taglio di 15 mm il prodotto si compatta perfettamente in trincea, grazie al culmo pieno degli ibridi. Un successo anche per l’eccezionale sanità delle piante”.

GIULIANO ROVERSO- Pojana Maggiore (VI)-

“Coltivo gli ibridi RV Venturoli dal 2010 e li ho provati tutti, anche in parcelloni sperimentali di confronto. Nel 2011 ho raggiunto un primo record con 99 q/ha e nel 2022 il secondo, con 100 q/ha. Oltre alla resistenza a patologie ed allettamento, metto in evidenza l’importanza che riveste l’apparato radicale degli ibridi che, nelle annate siccitose, garantisce ottime produzioni. In ogni annata e con andamenti meteo differenti, gli ibridi di frumento sono una garanzia di reddito”.

LUCA DAVI’- Fondazione Navarra- (FE)

“Quest’anno nell’ambito della nostra sperimentazione in campo di confronto varietale, per la prima volta abbiamo inserito 3 ibridi affianco a varietà convenzionali. L’investimento riservato agli ibridi è stato di 150 semi/mq, pari a circa un terzo rispetto alle varietà convenzionali. Anche noi abbiamo notato un inizio stentato, ma poi nel mese di febbraio gli ibridi sono esplosi, con un formidabile accestimento. Le produzioni sono state ottime in media 85-87 q/ha con punte di 94 q/ha contro i 70-80 q/ha di tutte le altre varietà convenzionali.”