Da sempre al servizio degli agricoltori e dei consumatori
“In seguito al successo del mais ibrido negli Stati Uniti, lo sviluppo del grano ibrido è iniziato dopo la seconda guerra mondiale ed ha rappresentato una sfida più grande poiché il grano è per lo più una coltura autoimpollinante, a differenza del mais.” Chi parla è la genetista di Saaten Union Audrey Hulmel che è intervenuta al convegno organizzato all’EIMA da RV Venturoli.
A metà degli anni ’90, i programmi di selezione sono stati venduti al gruppo europeo di sementi Saaten-Union e alla sua sussidiaria ASUR Plant Breeding, che ha rilevato tutto il lavoro svolto sul grano ibrido.
Cosa dobbiamo aspettarci dal miglioramento genetico per il futuro?
Innanzitutto, anno dopo anno, ogni nuova generazione di grano ibrido è progettata per fornire un aumento della resa annuale del 2-5%.
Il secondo obiettivo è aumentare la resistenza alle malattie nelle foglie, nella radice e nel fusto, ma anche selezionare, attraverso incroci, alcuni geni specifici per fornire alle piante resistenza agli stress e alle avversità climatiche.
Altro obiettivo prioritario è aumentare i parametri qualitativi degli ibridi di frumento.
Dunque quali saranno le prospettive del frumento ibrido in Europa e in Italia?
All'interno di Saaten-Union, dice Frederic Rousseau, la nostra visione è che il grano ibrido venga esteso al 2-3% dal mercato europeo, per via degli ottimi risultati degli ibridi di nuova generazione che attraggono gli agricoltori. Quest'anno avremo registrazioni con produzioni di oltre il 115% dei testimoni.
Si tratta anche di frumenti che hanno rese elevate nella produzione del seme, il che ci porterà nel prossimo futuro a poter abbassare i prezzi delle nostre sementi per gli agricoltori, permettendoci di ampliarne l'utilizzo.
Il seme certificato è il fulcro di un sistema produttivo orientato alla qualità e alla tracciabilità.
L'impiego di seme certificato dà vita a un sistema virtuoso di cui beneficioano gli agricoltori e i consumatori nel rispetto dell'ambiente.