Da sempre al servizio degli agricoltori e dei consumatori
Veniamo da un 2024 molto difficile per l’orzo: al Nord le continue ed abbondanti precipitazioni hanno causato allettamenti ed attacchi fungini, con notevoli difficoltà al momento della raccolta.
Al contrario al Sud la siccità estrema ha penalizzato il normale ciclo vitale dell’orzo, limitando lo sviluppo delle piante e quindi la produzione è stata in generale molto bassa. Si è salvato solo il Centro, con rese discrete.
Ma l’agricoltore non deve mai guardare solo all’ultima annata per decidere cosa seminare, bensì considerare come minimo gli ultimi sei anni per giudicare i risultati economici di ogni singola coltura.
Inoltre, l'estrema volatilità dei mercati consiglia di suddividere il rischio di impresa su più colture; dunque, l’orzo deve far parte del pool colturale protagonista delle prossime semine autunnali.
Segnaliamo due varietà RV Venturoli che offrono garanzie di produzione e di sanità
Su Ellen, orzo polistico per granella ma anche per uso zootecnico, già al quinto anno di commercializzazione, che sicuramente è uno dei prodotti di punta nel catalogo della sementiera bolognese. Si consiglia una semina rada, a 300 piante/mq che vuol dire 140-150 kg/ha di seme. Su Ellen accestisce molto bene e dimostra piena adattabilità a tutte le aree di coltivazione.
Il secondo orzo che segnaliamo è Clementine, una nuova varietà da malto, di taglia media, molto produttivo e con un peso elettrolitico importante. Va seminato a 350 piante/mq, mostra un’ottima resistenza all’oidio e alla rincosporiosi e non si alletta. Può essere utilizzato anche per mangime zootecnico.
Il seme certificato è il fulcro di un sistema produttivo orientato alla qualità e alla tracciabilità.
L'impiego di seme certificato dà vita a un sistema virtuoso di cui beneficioano gli agricoltori e i consumatori nel rispetto dell'ambiente.