Da sempre al servizio degli agricoltori e dei consumatori
Che sia la siccità oppure gli eccessi di pioggia, sta di fatto che in tutto il mondo il raccolto di cereali è stato molto al di sotto delle stime, quindi nei prossimi mesi e nel primo semestre 2025 ci potrebbe essere un aumento dei prezzi di mercato.
In Russia, primo esportatore mondiale, rispetto al 2023 si stima una produzione di frumento inferiore del 15% ed una minor produzione di mais almeno del 20%, tant’è che si prefigurano contingenti all’export, per evitare carenza sul mercato interno.
In Ucraina si produrrà meno mais del previsto per almeno 3 milioni di tonnellate e la siccità in Usa e Sud America sta minacciando i raccolti cerealicoli, così come sono al ribasso le stime del raccolto in Australia.
Anche in Europa le produzioni sono di segno negativo rispetto al 2023, con un calo di oltre il 10% per il frumento e del 7% per il mais.
Dunque, i deficit produttivi e la diminuzione delle scorte, di fronte all’aumento previsto dei consumi, potrebbero innescare l’atteso aumento dei listini, pertanto in Italia gli agricoltori non dovrebbero nutrire perplessità: è opportuno seminare frumenti, orzo, triticale ecc. ma anche mais, sorgo e soia in primavera, anche per evitare di accrescere ulteriormente le nostre importazioni.
Il seme certificato è il fulcro di un sistema produttivo orientato alla qualità e alla tracciabilità.
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