​Che si prepari il letto di semina dei frumenti in maniera tradizionale (aratura ed erpicature), oppure con la minima lavorazione o si intervenga su sodo, al momento della semina occorre distribuire l’azoto, senza però dimenticare il fosforo.

In successione a sorgo e mais, il terreno generalmente non ha più una dose sufficiente di azoto da mettere a disposizione della nuova coltura autunnale che deve emergere velocemente ed affrancarsi, quindi è indispensabile fornire questo nutriente. 

Nel caso poi dei frumenti ibridi, per i quali è opportuno favorire un accestimento anticipato, almeno 50 unità di azoto/ha sono indispensabili al momento della semina.

Il fosforo va aggiunto all’azoto perché ha un ruolo fondamentale nelle prime fasi di germinazione e nello sviluppo radicale delle piante, ma anche successivamente alla fioritura e alla formazione delle cariossidi per la traslocazione delle proteine.

Quindi al momento della semina del frumento è necessario programmare la cosiddetta concimazione starter che viene effettuata attraverso i microgranulatori abbinati al cantiere di lavoro, che posiziona gli elementi fertilizzanti immediatamente sotto i semi nel solco di semina. Si tratta della porzione di terreno che viene esplorata dalle giovani radici subito dopo la germinazione.

La concimazione starter alla semina contribuisce a una pronta emergenza ma soprattutto alla formazione di radici robuste ed estese, capaci di esplorare una maggior porzione di terreno che, in caso di carenza di pioggia, diventa molto importante per il buon andamento del ciclo colturale. I prodotti da utilizzare possono essere concimi normali, speciali a lenta cessione oppure organo-minerali, meglio se addizionati a microelementi. Tra questi ultimi va ricordato lo zolfo, che se non è disponibile nel terreno almeno in quantità pari a 30-40 kg/ha, può avere ripercussioni negative sulla sintesi delle proteine e degli aminoacidi con l’ottenimento di farine poco idonee alla panificazione.

Da sottolineare che alcuni fertilizzanti a base organica apportano anche acidi umici e fulvici, che migliorano la capacità delle radici nell’assorbimento dei nutrienti.

Ricordiamo infine la necessità media totale di azoto per i frumenti teneri: 150-170 unità/ha da elevare a 200-220 unità/ha nel caso si semini grano di forza.

Per le aree ad alta densità zootecnica, quindi con elevate disponibilità di azoto è bene puntare su frumenti che non si allettano come ad esempio i frumenti ibridi di RV Venturoli.