​In Italia siamo carenti di fonti proteiche, quindi, sui terreni dove non si è seminato grano ed in vista della prospettata diminuzione delle superfici a soia per la mancanza di seme, puntare sul pisello proteico è una valida alternativa da non lasciarsi scappare.

Con il pisello proteico c’è la possibilità di stipulare contratti di coltivazione con gli stoccatori ed è un prodotto molto interessante per la razione alimentare di polli, suini e vacche da latte dato l’elevato contenuto di proteine nobili.

La semina può essere effettuata fino a metà marzo, preferendo i terreni sciolti e ben drenati, con pH tra 6 e 7,5 e predisponendo un buon letto di semina con raccolta a giugno e la possibilità di seminare una seconda coltura.

La dose di seme raccomandata è di 220-250 kg/ha facendo sempre bene i calcoli sulla base del peso dei mille semi.

Il costo di coltivazione è molto contenuto dal momento che oltre al seme (costo in media di 200 euro/ha) si devono aggiungere solo i costi di preparazione del terreno, della semina e della raccolta; non occorrono distribuzioni di concimi poiché il pisello proteico fissa direttamente dall’atmosfera l’azoto di cui ha bisogno.

Le rese oscillano tra 30 e 55 q/ha con un prezzo di mercato che attualmente è pari a 35 euro/q.

RV Venturoli ha in catalogo due varietà: Trendy ed Eso.

Trendy è varietà di recente introduzione, più precoce di Eso, ha un seme di maggiori dimensioni ed un alto contenuto proteico ed un’ottima resistenza all’allettamento.

Eso è una varietà leggermente più tardiva, che non ramifica, a portamento eretto, resistente all’allettamento.